sabato 15 febbraio 2014

I soffitti della fantasia compongono, direi, un poemetto per immagini; le condizioni classiche della scrittura visiva, le troviamo precise, esemplari: la luce (quella netta, mediterranea), lo scorcio (gli elementi che nelle case ci stanno sopra la testa, come quiete divinità pagane, a cui dedichiamo poca attenzione specifica, molta attenzione inconscia e sensoriale), la fantasia infine (quella pugliese, così nutrita di miracoli terrestri, di creature celesti e stemmi, marginati dalle strutture, quasi a testimoniare che anche il Paradiso ha bisogno di fonde radici Alberto Bevilacqua